Revoca illegittima di convenzione e risarcimento del danno: il Consiglio di Stato condanna l’Università di Udine
La sentenza oggetto di commento affronta un tema centrale nella responsabilità civile della Pubblica Amministrazione (P.A.): il diritto al risarcimento per atti amministrativi illegittimi, in particolare per la revoca ingiustificata di una convenzione.
Il caso concreto
Un professore associato, trasferito dall'Università di Udine a quella di Ferrara tramite due convenzioni quinquennali tra gli atenei, ha visto tali convenzioni revocate anticipatamente per esigenze sopravvenute. I giudici amministrativi (prima il TAR e poi il Consiglio di Stato) avevano già annullato la revoca per vizi formali (mancata comunicazione e motivazione). Il docente ha quindi agito per ottenere il risarcimento dei danni subiti.
In primo grado, il TAR ha rigettato la domanda risarcitoria, escludendo l'ingiustizia del danno e la colpa della P.A. per la "complessità della fattispecie".
Il Consiglio di Stato, invece, ribalta la decisione, riconoscendo il diritto al risarcimento. La sentenza si fonda su due pilastri della responsabilità amministrativa:
-
Illegittimità dell'atto amministrativo e conseguente danno ingiusto.
-
Colpevolezza dell'Amministrazione, valutata in relazione alla chiarezza delle norme violate e al grado di discrezionalità esercitato.
Il Collegio chiarisce che la convenzione tra atenei, pur essendo un atto consensuale, ha natura pubblicistica e incide su posizioni giuridiche dei docenti, configurando in capo a questi ultimi un interesse legittimo oppositivo alla conservazione dell'incarico.
In particolare, il docente aveva già acquisito un'utilità concreta e attuale (l'insegnamento a Ferrara), che è stata illegittimamente sottratta dall'Amministrazione con un atto annullato ex tunc. Di conseguenza, non è necessario svolgere un giudizio prognostico sul "bene della vita" spettante, come invece accade nei casi di interesse pretensivo.
Sul piano soggettivo, i giudici evidenziano che la violazione delle regole di correttezza e imparzialità – in assenza di ambiguità normativa – comporta colpa dell'Amministrazione, escludendo l'errore scusabile.
Conclusione
Il Consiglio di Stato riconosce la responsabilità dell'Università di Udine e il diritto del docente al risarcimento per l'illegittima revoca delle convenzioni. La sentenza rappresenta un punto fermo sul risarcimento del danno per lesione di un interesse legittimo oppositivo derivante da un atto amministrativo annullato, rafforzando il principio di tutela dell'affidamento e delle situazioni giuridiche consolidate.