Milano: la Statale sospende tre esami sostenuti da distanza da una studentessa riservista israeliana

25.06.2025

Una studentessa israeliana iscritta alla facoltà di Medicina dell'Università Statale di Milano, richiamata in patria per motivi militari, ha usufruito di una deroga per seguire lezioni e svolgere attività pratiche all'ospedale Sheba Medical Center di Ramat Gan. Tuttavia, gli esami svolti da remoto non sono stati riconosciuti dall'Ateneo: tre prove sostenute in videoconferenza da Tel Aviv sono state dichiarate nulle perché, secondo la normativa italiana, permangono solo le eccezioni legate alla pandemia, e quella bellica non consente valutazioni a distanza.

Il caso è emerso poche settimane prima della laurea, prevista per luglio. Un controllo interno ha evidenziato che tre docenti avevano consentito sessioni online, configurando un "errore di interpretazione" della circolare del Ministero dell'11 novembre 2023, che autorizzava solo le lezioni a distanza nei Paesi in guerra, ma non gli esami.

L'Università Statale ha già informato la studentessa dell'irregolarità e ha predisposto le misure necessarie: la interessata potrà recuperare in presenza gli esami invalidati, con tutto il sostegno logistico e didattico del caso. L'obiettivo dichiarato è garantire la validità del titolo di laurea, tutelando al tempo stesso la sua posizione accademica.

La vicenda ha scatenato reazioni contrastanti. Alcuni movimenti studenteschi contestano la possibilità della deroga, definita "una concessione ingiustificata" e esprimono critiche verso l'Ateneo, accusandolo di aver favorito uno schieramento militare in un conflitto controverso .